Governance: il pilastro portante dell’acronimo ESG
Green Tech Insight #18 - Governance trasformativa: quali sono gli aspetti da considerare, e i vantaggi di sviluppare una governance solida e resiliente ai cambiamenti.
Benvenuti e benvenute!
Il 13 e 14 novembre si è svolta la settima edizione di “L'Economia del Futuro”, l’evento annuale del Corriere della Sera che mette al centro le sfide e le opportunità di una crescita responsabile verso il pianeta, le persone e le generazioni future.
Con Up2You sono stato invitato all'anteprima del progetto Onboarding Nature: La Natura come Stakeholder nella Governance, presentato da B Lab Italia, organizzazione che guida il movimento delle B Corp nel nostro Paese.
Foto dell’evento del 14 Novembre durante la spiegazione del progetto “Onboarding Nature”.
Questo progetto propone un approccio innovativo: considerare la Natura come un vero e proprio stakeholder da integrare nei processi decisionali e nei sistemi di governance aziendale riconoscendole diritti, voce e capacità di agire.
Durante l’evento sono stati presentati quattro modelli innovativi che mostrano come includere la Natura nei sistemi di governance aziendale:
Natura come Ispirazione: consiste nel riconoscere la centralità della Natura attraverso una dichiarazione di intenti, valori aziendali e codici etici, orientando le scelte delle imprese verso la tutela delle risorse naturali;
Natura come Advisor: prevede la creazione di un comitato consultivo o Advisory Board, incaricato di fornire input strategici e raccomandazioni su questioni legate alla sostenibilità ambientale;
Natura come Amministratore: prevede una rappresentanza diretta della Natura nei principali organi decisionali. Questa figura può essere ricoperta da un individuo o un’organizzazione designata per tutelare i diritti e gli interessi della Natura all’interno del consiglio di amministrazione;
Natura come Socio: rappresenta il livello più radicale di integrazione. La mission aziendale viene esplicitamente vincolata alla protezione e salvaguardia della natura, trasformandola in un elemento essenziale della struttura societaria.
Possiamo davvero aspettarci che tutte le strutture di governance aziendale includano la Natura in modo sistematico da un giorno all’altro?
Probabilmente no, anche se molte aziende hanno già iniziato questo percorso.
Il progetto Onboarding Nature si propone di avviare un processo di consapevolezza, riconoscendo e valorizzando sempre di più l’importanza della Natura, con l’obiettivo di renderla parte integrante della governance e dei processi decisionali delle aziende.
L’edizione di questo mese si focalizza proprio su questo tema: la governance aziendale.
Esploreremo il vero significato del pilastro "G" nell'acronimo ESG, approfondendo il concetto di governance trasformativa. Analizzeremo, inoltre, gli strumenti pratici necessari per implementare sistemi di governance efficaci e i vantaggi concreti che ne derivano per le aziende.
Che cosa si intende con il termine governance?
La governance è generalmente descritta come un sistema di regole, pratiche e processi mediante i quali l'azienda è diretta e controllata.
Rappresenta il sistema che guida il processo decisionale aziendale, garantendo trasparenza, responsabilità e un rapporto equilibrato con gli stakeholder. In sostanza, la governance è il modello organizzativo che consente alle imprese di gestire efficacemente le proprie attività e di affrontare in modo strategico le sfide future.
La governance gioca un ruolo fondamentale nella gestione della sostenibilità dell’azienda e, per questo motivo, si è meritata uno dei tre pilastri della sostenibilità aziendale, in compagnia della sostenibilità ambientale (E) e di quella sociale (S).
Nonostante gli aspetti ambientali e sociali siano spesso più conosciuti e discussi, grazie alla loro immediatezza e semplicità di comprensione, la governance costituisce la base su cui si costruiscono le strategie e le politiche aziendali, rendendola fondamentale per il successo aziendale.
La governance aziendale si occupa di aspetti fondamentali che determinano la trasparenza, la responsabilità e l’etica delle operazioni di un’organizzazione. Ecco i principali:
gestione finanziaria: assicurare che le risorse siano allocate in modo responsabile e trasparente, con una rendicontazione chiara e bilanciata;
trasparenza fiscale: adottare politiche che rispettino le normative fiscali locali e internazionali, evitando pratiche di evasione fiscale e contribuendo equamente allo sviluppo delle comunità;
conformità normativa: garantire che tutte le operazioni aziendali siano allineate alle leggi e regolamenti applicabili, sostenute da sistemi di monitoraggio e programmi di formazione interna;
politiche di anticorruzione: prevenire pratiche scorrette e garantire l’integrità nei processi decisionali e operativi, proteggendo la reputazione aziendale;
pratiche di remunerazione: assicurare equità e puntualità nei pagamenti verso dipendenti e fornitori, costruendo relazioni di fiducia lungo tutta la catena del valore.
E la governance trasformativa?
La governance trasformativa, promossa da iniziative come l’UN Global Compact, non trascura questi elementi fondamentali appena citati, ma li arricchisce con la piena integrazione delle dimensioni ambientali e sociali in tutte le decisioni strategiche.
Le aziende che adottano un sistema di governance trasformativa si impegnano a creare valore non solo per gli azionisti, ma anche per le comunità locali, i clienti, i fornitori e il pianeta stesso, riconoscendo la sostenibilità come leva strategica per il successo.
L’integrazione della sostenibilità nella governance aziendale comporta una serie di cambiamenti:
rivisitazione dei processi decisionali: le questioni ambientali e sociali devono essere considerate insieme agli obiettivi economici in tutte le fasi del processo decisionale. Ciò significa adottare metriche ESG nei sistemi di monitoraggio delle performance, valutare l'impatto sociale e ambientale delle decisioni aziendali e garantire che tali dimensioni influenzino le scelte strategiche;
responsabilità condivisa e dialogo continuo con gli stakeholder: la governance trasformativa richiede una comunicazione proattiva e trasparente con una vasta gamma di stakeholder. Questo dialogo non è solo un obbligo etico, ma anche una strategia per identificare opportunità di miglioramento e rafforzare la fiducia;
modifica delle strutture di governance: le aziende devono creare o modificare gli organi decisionali e i sistemi operativi per includere la sostenibilità nelle loro priorità, come abbiamo visto nel modello di integrazione della Natura come Advisor;
innovazione culturale: il passaggio alla governance trasformativa non è solo un cambiamento strutturale, ma richiede anche un'evoluzione culturale. Le aziende devono promuovere una mentalità orientata alla sostenibilità, coinvolgendo i dipendenti e adottando politiche che riflettano un impegno autentico verso pratiche più responsabili.
In sintesi, la governance trasformativa rappresenta un'evoluzione del modello tradizionale, in cui la sostenibilità non è più vista come un costo o un vincolo, ma come un'opportunità per creare valore, migliorare la reputazione e contribuire al benessere della società.
Le due dimensioni della governance trasformativa
Secondo UN Global Compact, la governance trasformativa si articola su due dimensioni principali, una interna e una esterna, che lavorano in sinergia per promuovere un modello di gestione aziendale più inclusivo, sostenibile e orientato alla creazione di valore per gli stakeholder.
Governance trasformativa interna
La dimensione interna della governance trasformativa si concentra sull’integrazione della sostenibilità nell’intera organizzazione aziendale, coinvolgendo valori, cultura, processi decisionali e operativi.
Questo approccio richiede un impegno collettivo per costruire una governance che permei ogni livello aziendale, guidata dal Consiglio di Amministrazione e supportata da strumenti, competenze e processi di monitoraggio specifici.
Un elemento chiave è la creazione di una cultura aziendale che includa la sostenibilità, supportata da programmi formativi che diffondano competenze ESG tra dipendenti e management, favorendo il loro coinvolgimento e la capacità di contribuire agli obiettivi aziendali.
All’interno della mia azienda, Up2You, abbiamo dato grande risalto a questi aspetti in particolare attraverso la costruzione di PlaNet: la piattaforma che ha lo scopo di formare la popolazione aziendale su diverse tematiche di sostenibilità, sfruttando logiche di gamification.
Piattaforma PlaNet di Up2You
La sostenibilità deve essere integrata nelle strategie, nelle politiche aziendali e nei processi operativi, adottando strumenti come codici etici, modelli organizzativi (ad esempio il modello 231), sistemi di segnalazione interna degli illeciti (whistleblowing) e politiche di compliance per garantire il rispetto di normative e standard etici.
Il Consiglio di Amministrazione gioca un ruolo primario: definisce le strategie aziendali, monitora l’attuazione degli obiettivi ESG, affronta temi come i diritti umani, la diversità, l’equità e l’inclusione. La sua leadership è essenziale per garantire che i rischi e le opportunità siano attentamente valutati e allineati agli obiettivi strategici.
Inoltre, la governance trasformativa interna si avvale di KPI specifici per monitorare i risultati e dimostrare l’impatto delle strategie aziendali. L’istituzione di comitati consiliari o manageriali dedicati alla sostenibilità consente un monitoraggio costante delle performance e una pianificazione strategica basata su obiettivi chiari e misurabili.
Esempio di governance trasformativa interna sviluppata da Nestlè Italia, proposta nel documento dell’UN Global Compact.
Governance trasformativa esterna
La dimensione esterna della governance trasformativa si focalizza sull’impatto che le aziende generano al di fuori del loro perimetro, promuovendo il cambiamento nella società e nell’ecosistema in cui operano.
Il dialogo con gli stakeholder rappresenta un elemento centrale della dimensione esterna: le aziende devono instaurare relazioni di qualità con fornitori, clienti, comunità locali, istituzioni e investitori, così da allineare gli interessi delle parti coinvolte agli obiettivi strategici aziendali.
L'ascolto e il coinvolgimento degli stakeholder sono inoltre essenziali per soddisfare i requisiti di trasparenza e rendicontazione, come richiesto dalle normative europee, tra cui la CSRD e la CSDDD, che sottolineano l'importanza della doppia materialità e della due diligence lungo tutta la catena del valore.
La gestione della filiera produttiva è fondamentale per costruire una catena del valore più etica e responsabile, attraverso la definizione di standard condivisi e l’implementazione di strumenti come un codice di condotta per i fornitori. Coinvolgere clienti e consumatori attraverso una comunicazione trasparente consente di rafforzare la fiducia e sensibilizzarli sull'importanza di adottare scelte di consumo responsabili.
Le partnership strategiche, le collaborazioni con istituzioni pubbliche e attori del terzo settore, rivestono un ruolo cruciale. Infatti, l’SDG 17 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottolinea l'importanza di creare reti e sinergie tra Paesi, città e comunità, per affrontare in modo concreto ed efficace le sfide globali e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Esempio di governance trasformativa esterna sviluppata da ENI, proposta nel documento dell’UN Global Compact.
Ma quali possono essere i vantaggi di sviluppare una governance trasformativa, superando l’approccio tradizionale?
La rendicontazione della governance aziendale e i benefici
Le aziende sono chiamate, e in molti casi obbligate, a comunicare in modo trasparente le politiche, gli strumenti e le azioni intraprese per garantire una gestione dell’impresa sostenibile, includendo esplicitamente gli aspetti legati alla governance.
Tra i principali riferimenti normativi e volontari, i GRI (Global Reporting Initiative) rappresentano uno degli standard più utilizzati per la rendicontazione. Essi richiedono alle aziende di fornire informazioni dettagliate su vari aspetti della governance, tra cui la composizione degli organi decisionali, le politiche di remunerazione e la gestione dell’etica aziendale. Nello specifico, gli indicatori richiedono alle aziende di descrivere i processi attuati per la prevenzione della corruzione, la strategia fiscale adottata e la trasparenza nel pagamento delle tasse.
All'interno dell'Unione Europea, il quadro normativo si rafforza con l'introduzione degli ESRS (European Sustainability Reporting Standards), obbligatori per le aziende soggette alla CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive).
Gli ESRS prevedono una rendicontazione approfondita sui principali aspetti della governance, come la struttura e la composizione del consiglio di amministrazione, i meccanismi di gestione dei rischi, e le politiche di etica e integrità aziendale. Viene, inoltre, richiesto alle aziende di spiegare come la sostenibilità è integrata all'interno della strategia aziendale e come il dialogo con gli stakeholder viene utilizzato per influenzare le decisioni strategiche.
Al di là dell’obbligo normativo, sviluppare una governance trasformativa solida è cruciale per garantire una base stabile per la struttura dei processi aziendali. Una governance efficace, inoltre, può rappresentare un vantaggio, aiutando le aziende a ottenere punteggi elevati in certificazioni e rating.
B Corp e B Impact Assessment
Nell’ambito della certificazione B Corp, le aziende devono completare il B Impact Assessment, un questionario che richiede l’ottenimento di un punteggio minimo di 80 punti su 200 totali, per l’ottenimento della certificazione.
La sezione relativa alla governance all’interno del BIA valuta una serie di parametri che riflettono l’impegno aziendale verso la sostenibilità, la trasparenza e l’etica. Tra questi, vengono analizzati la mission aziendale, il livello di trasparenza nei processi decisionali e l’adozione di metriche strutturate per monitorare e rendicontare le performance.
Aree in cui è suddiviso il B Impact Assessment
L’adozione di strumenti e approcci di governance trasformativa, sia interni che esterni, può svolgere un ruolo chiave nell’aumentare il punteggio del BIA.
Per quanto riguarda la dimensione interna, il BIA include domande relative alla composizione dei principali organi di governance, con particolare attenzione a:
presenza di politiche orientate alla sostenibilità;
mission aziendale in ambito ambientale e sociale;
presenza o meno di un Codice Etico.
Inoltre, viene valutata l’efficacia delle modalità di coinvolgimento degli stakeholder nei processi decisionali, aspetto cruciale per promuovere un dialogo costante e trasparente.
Sul fronte della governance trasformativa esterna, il BIA analizza il livello di attenzione che l’azienda riserva alla propria catena di fornitura.
Tra gli aspetti esaminati, figurano:
i metodi utilizzati per valutare l’impatto sociale e ambientale dei fornitori;
l’esistenza di politiche per promuovere la diversità lungo la filiera;
la percentuale di spesa destinata ai fornitori locali, che favorisce lo sviluppo economico e sociale delle comunità di riferimento.
gli impatti, sia positivi che negativi, dei prodotti e servizi aziendali sui clienti, insieme alle modalità adottate per monitorare e migliorare la soddisfazione della clientela.
Sempre più aziende sono interessate a ottenere la certificazione B Corp, dimostrando un impegno concreto verso un’operatività trasparente e responsabile che bilancia il profitto con un impatto positivo su persone e pianeta. In Italia se ne contano più di 300 (B Lab Europe) e con Up2You sono spesso chiamato a supportare le aziende nel percorso per diventare B Corp.
Governance e questionario ECOVadis
Anche l’ottenimento delle medaglie di EcoVadis richiede alle aziende di compilare un questionario che include una serie di domande relative alle politiche di governance. Queste domande rientrano principalmente nella dimensione di Etica Aziendale, una delle quattro aree valutate da EcoVadis (Ambiente, Lavoro e Diritti Umani, Etica e Approvvigionamento sostenibile).
EcoVadis richiede alle aziende di condividere le informazioni relativamente a diversi aspetti della governance, come:
adozione di politiche anticorruzione;
conformità normativa;
esistenza di un Codice Etico;
presenza di sistemi di whistleblowing per la segnalazione di illeciti all’interno dell’organizzazione.
Inoltre, viene richiesto alle aziende di dimostrare l'implementazione di processi di gestione del rischio e due diligence per identificare e mitigare i rischi etici lungo la catena del valore.
Risulta chiaro come il pilastro della governance, spesso trascurato o poco approfondito, sia in realtà fondamentale e indispensabile per lo sviluppo di politiche e strategie aziendali. Senza una governance solida, gli aspetti legati alla sfera ambientale e sociale non potrebbero svilupparsi allo stesso modo.
Consigli di lettura
Per approfondire i modelli della Natura come stakeholder e scoprire come alcune aziende hanno già introdotto la Natura, puoi leggere qui il Toolkit OnBoarding Nature.
Per approfondire gli aspetti della governance trasformativa, puoi scaricare il documento dell’UN Global Compact qui.
Per scoprire quali sono i principali step per sviluppare una strategia ESG, puoi leggere la guida realizzata da Up2You.
Se vuoi approfondire i motivi per i quali è importante formare i dipendenti sulle tematiche di sostenibilità, puoi leggere questo articolo qui.
Per scoprire come redigere un Codice di Condotta per i fornitori, puoi scaricare qui la guida dell’UN Global Compact.